Emilio De Marchi (1851-1901) nacque a Milano in una famiglia modesta e numerosa. Pur rimanendo molto giovane orfano di padre, riuscì nel 1874 a laurearsi in Lettere. Insegnò al liceo fino al 1890, per diventare poi docente di Stilistica presso l’Accademia Scientifica e Letteraria di Milano. Frequentò il mondo della cultura letteraria milanese, subendo il fascino del movimento della Scapigliatura e del Verismo, anche se seguì un percorso stilistico più personale, attirato in parte dal recupero di una scrittura di stampo manzoniano. Iniziò la sua carriera di scrittore nel 1876 con Tra gli stracci, a cui seguirono Il signor dottorino e Due anime in un corpo, inizialmente pubblicati a puntate su quotidiani e periodici. Con Due anime in un corpo sperimentò timidamente il genere giallo, ripreso con maggior vigore nel 1887 con Il cappello del prete (1887), che ne ha fatto l’antesignano del genere noir in Italia. Nel 1890 pubblicò quello che viene considerato il suo romanzo capolavoro, Demetrio Pianelli. Altri lavori sono Redivivo (1894) – che tanto piacque a Luigi Pirandello, che a esso s’ispirò per scrivere Il fu Mattia Pascal –, Arabella (1888), Giacomo l’idealista e Col fuoco non si scherza (1900). Scrisse inoltre testi teatrali, poesie e antologie a uso didattico per i giovani, auspicando una letteratura che fosse al servizio dell’educazione del popolo.
Di Emilio De Marchi Morganti editori ha pubblicato Il cappello del prete (2007).
De Marchi Emilio