Carlo Sgorlon
Carlo Sgorlon (Cassacco 1930 – Udine 2009) si laurea in Letteratura tedesca alla Scuola Normale di Pisa, con una tesi su Franz Kafka. Nel 1980 lascia l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Cantore di storie epiche e universali, affronta i grandi temi del vivere, quali la ricerca d’identità, la necessità di coltivare le tradizioni, l’amore, il legame con la Natura, l’universo femminile ricco di risorse, il disagio sociale e la paura delle guerre, fornendo in risposta una concezione sacra della vita, propria della civiltà contadina.
Il suo talento nel costruire mondi tinteggiati con immagini oniriche, intimiste, tragiche e rurali è stato avvalorato da molti premi letterari, fra cui lo Strega, il Campiello, il SuperCampiello, il Flaiano e l’Hemingway. Nel 2010 Morganti editori riceve dallo scrittore la Penna d’oro, la sua autobiografia, e nel 2021 la casa editrice acquisisce in esclusiva tutti i diritti sulle opere di Carlo Sgorlon, scoprendo nel patrimonio letterario decine di opere inedite. Realizza allora per lo Scrittore la collana Sgorloniana, con cui ripropone in nuova veste le opere precedenti e propone gli inediti. Al momento sono stati pubblicati Il segno del fuoco (2021) e La notte del ragno mannaro (2021).
Di prossima pubblicazione 39 fiabe del Friuli Venezia Giulia (2023). Seguiranno Il grande carnevale, Il rovescio della medaglia, Il cercatore di ricordi, La coda della volpe, Ritorno a casa, I fantasmi della sera, L’architetto sognatore, L’inutile rimpianto e Le rane della torre. Oltre a due antologie di racconti e al prezioso saggio filosofico Monologo sui massimi sistemi.
(foto Andrea Angelucci)

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